domenica 2 luglio 2017

Olio di cocco

Per me, la cura dei capelli attraverso metodi eco/bio, è un continuo esperimento stimolante. Ogni qual volta mi lavo i capelli, mi domando cosa potrei provare di nuovo, cosa potrei introdurre nella mia routine, come potrei ottimizzare le maschere svuotafrigo o le maschere erbettose che mi faccio.

Quando mi sono avvicinata a questo mondo affascinante, uno dei primi ingredienti di cui ho sentito parlare è l'olio di cocco. Una notorietà del tutto meritata.
È ricchissimo di Vitamina E, ha proprietà antifungine, antivirali, antibatteriche e antimicrobiche. Circa il 90% dell'olio di cocco è composto da acidi grassi saturi, principalmente dall'acido laurico, un elemento dalle molteplici qualità. Sembra inoltre che abbia un'efficacia positiva contro, ad esempio, alcuni problemi cutanei quali psoriasi, eczemi e acne. Tuttavia, se cercate su Internet, spesso a fini commerciali, si decantano eccessivamente le proprietà di questo prodotto, quindi armatevi di criticità e buon senso.
È un prodotto che può essere usato non solo nella cura del corpo e dei capelli, ma anche in cucina.


(olio di cocco in forma liquida, con temperature un po' più freschine si solidifica ma è utilizzabile ugualmente)

Nella cura dei capelli, l'olio di cocco è speciale, poiché può essere utilizzato in diversi momenti. Mi spiego meglio. Può essere utilizzato come impacco pre-shampoo, quindi come mascherone che viene applicato prima di lavare i capelli. Oppure come leave-in, ossia come prodotto che viene applicato e poi non viene sciacquato. Come per il gel d'aloe.

Per il capello, questo olio è un potente rigenerante e nutriente naturale, che ha la capacità di rivigorire e illuminare la chioma. Ideale quindi per chi ha i capelli sfibrati, spenti o provati dal cambio di stagione.

Domanda che spesso viene posta è: viene applicato su capello asciutto, umido o bagnato?
La risposta è: tutto va bene. Questa sembra essere la corrente di pensiero maggioritaria.
Naturalmente, come spesso predico, le cose bisogna provarle perché ognuno ha capelli diversi e cute diversa.

Ebbene, ho provato sui miei capelli. Come già premesso in altri post, la mia chioma non ama particolarmente gli olii. Quindi le quantità che applico, quando faccio questi esperimenti, sono limitate. Penso comunque che una regola valida per tutti, quando si maneggia un olio, è quella di non eccedere, per evitare effetto friggitrice alias capello unto e lozzo.

Devo sottolineare anche un'altra cosa, non da poco.
Non ho mai amato il cocco, in tutte le sue forme, sapori e profumi. Le mie ex coinquiline lo sanno molto bene. Quante volte sulla torta di cioccolato non hanno potuto mettere le scaglie di cocco perché alla sottoscritta non piaceva. E chissà quante volte magari le hanno messe di nascosto. Il profumo poi mi ha sempre nauseato. Eccessivamente dolciastro.
Tuttavia un po' di mesi fa ho fatto un ordine online presso una ditta che si occupa di prodotti eco/bio e tra le varie cose, ho acquistato anche un barattolino di olio di cocco. Così per riprovare. E devo dire che mi sono trovata molto bene.

Il primo aspetto che ho rilevato è che ammorbisce un sacco la chioma, oltre che naturalmente profumarla. Pur essendo un olio, se usato con parsimonia, non unge il capello tipo effetto “ho fritto 5 chili di patatine”. Se usato post shampoo, a capoccia ancora umida, ho notato che toglie quel fastidioso effetto paglietta con capelli che sparano ovunque. Devo dire effetto molto simile al gel d'aloe.

Provare per credere!

Nessun commento:

Posta un commento