venerdì 3 marzo 2017

Erbette magiche. Presentazione.

Di Henné, erbette lavanti, tintorie, curative ed ayurvediche.
 
Titolo fuorviante. Però è così che queste si fanno chiamare. Le fantastiche “erbette” che uso per i miei impacchi erbettosi (anche qui, volutamente ridondante).  
Che poi sarebbe da precisare che alcune di queste sono il risultato della macinatura di foglie di piante, di cortecce, di radici, eccetera eccetera, quindi non esattamente erbe. 
Ma andiamo avanti.


 

Per quanto sia tentata a scrivere a raffica di tutto quello che ho imparato in questi anni, ho capito che devo controllarmi e scrivere (e postare) con metodo, per non creare confusione. Ho quindi dapprima anticipato che due sono i tipi di impacchi che mi faccio (svuotafrigo ed erbettosi), ho poi spiegato come funzionano le maschere con gli ingredienti a portata di mano (nonché le proprietà di alcuni ingredienti), e infine ho fatto una piccola parentesi sul risciacquo acido. A questo punto quindi arriva il momento di spiegare gli impacchi a base di erbette.

Per semplificare, suddividiamo le erbette in tre grandi gruppi (alcune tuttavia possono appartenere a più gruppi):

  • erbe tintorie
  • erbe lavanti
  • erbe curative/ayurvediche

Credo che non servano qua ancora grandi spiegazioni. Entriamo quindi nel dettaglio.


ERBE TINTORIE
Principalmente sono:
  • Lawsonia (lawsonia inermis): nota più comunemente con il nome di Henné. Insomma quando si parla di henné, si parla di lawsonia. Dalle foglie e i rami essicati di questa pianta si ricava una polvere, la quale diluita in acqua calda tinge di rosso. Proviene principalmente dall'India e dal Nordafrica.
  • Indigo (Indigo indigofera tintoria): anche questa è una pianta diffusa principalmente in India e Nordafrica, e dalle sue foglie si ottiene il colorante che tinge di scuro/nero/blu i capelli (oltre che i tessuti).
  • Cassia (cassia obovata): o altrimenti detta Henné neutro, poiché non colora effettivamente il capello, ma dopo diverse applicazioni tende a scurirlo. Proveniente questa da India, Pakistan e Iran.
Esistono poi altre erbette che hanno maggiormente un potere riflessante che tintorio, ad esempio: la robbia, il mallo di noce, rabarbaro, ibisco, ecc.

ERBE LAVANTI
  • Shikakai: viene ricavata dall'Acacia concinna (in particolare dalla sua corteccia), una pianta proveniente dall'Asia. Questa pianta è ricca di saponine, detergenti naturali, e nella sua forma polverosa, poi diliuita in acqua calda, è ottima per lavarsi i capelli. È inoltre un buon districante, stimola la crescita dei capelli, contribuisce ad eliminare la forfora e dà lucentezza e volume alla chioma.
  • Kapoor kachli: ricavata dalla radice dello zenzero, cresce in alcune zone dell'Africa, nel sud est asiatico e in Cina. Principalmente ha la funzione di promuovere la crescita dei capelli, rinforza le radici, dona volume e lucentezza, e soprattutto profuma.
  • Reetha (o areetha): la polvere deriva dalle noci del sapone, originarie dall'India. Pulisce in profondità e dona lucentezza alla chioma.
  • Rhassoul (o Ghassoul): è un'argilla minerale (composta da potassio, magnesio, silicio, ferro, ecc) naturale proveniente dal Marocco. È un ottimo metodo per lavare i capelli in quanto assorbe lo sporco e purifica la pelle.

ERBE CURATIVE
Ho creato questo macro gruppo per riunire tutte quelle "erbette" che hanno diverse proprietà, spesso comuni con le erbette tintorie e lavanti: riducono la caduta dei capelli e ne rinforzano la crescita e il fusto, purificano la cute, riducono la produzione di sebo, controllano/contrastano la forfora, danno volume, morbidezza e lucentezza alla chioma, ispessiscono il fusto (come le erbette tintorie), eccetera eccetera.

  • Amla (Emblica officinalis): stimola la crescita dei capelli, buon rimedio contro la forfora e i capelli rovinati, dona lucentezza. Proviene dall'India ed è ricchissimo di vitamina C.
  • Brahmi (Bacopa monnieri): pare essere uno dei più potenti rimedi contro la caduta eccessiva dei capelli e la forfora e combinato con altre erbette, contribuisce in maniera ottimale ad ispessire il fusto, a rafforzare le radici e a rivitalizzare i capelli. È un'erbetta che cresce soprattutto in India e in Africa, e nella medicina ayurvedica è un buon rimedio per combattere lo stress, stimolare la memoria e la concentrazione.
  • Methi (fieno greco, trigonella foenum graecum): principalmente è originario dell'India, ma se ne trova anche in Medio Oriente. Anche questo è ricco di vitamine e ha principalmente due proprietà: idrata e condiziona i capelli (effetto balsamo) , rendendoli setosi. La sua preparazione come impacco per i capelli, differisce dalle altre erbette. È necessario infatti, dopo aver unito il fieno greco all'acqua, lasciar idratare la polvere. La polvere, assorbendo l'acqua, aumenterà di volume. Come per le altre erbette, l'acqua deve essere calda, aggiungerla lentamente assicurandosi che non si formino dei grumi e in poco tempo si andrà a formare una sorta di gel molto vischioso (molto indicativamente 2 C. di methi per 0.5 L di acqua). Dopo averlo lasciato riposare circa una notte, aggiungere ancora dell'acqua calda (indicativamente un bicchiere abbondante) e mescolare finché il composto non diventa omogeneo, lasciar riposare ancora 3-4 ore e poi procedere con l'applicazione. Come per qualsiasi maschera/impacco, le quantità devono seguire il buon senso.
  • Nagarmotha (cyperus rutundus): regolarizza la produzione di sebo del cuoio capelluto, se la cute è grassa tende ad asciugarlo, e viceversa. Ha inoltre proprietà antiossidanti e antimicotiche. E come altre erbette, contribuisce a volumizzare la chioma e a dare lucentezza. Ha inoltre un lievissimo potere tintorio (scuro), tuttavia non copre i capelli bianchi.
  • Neem (melia azadirachta): anche questa pianta deriva dall'India e la polvere è il prodotto dell'essicamento delle sue foglie. Anche questa ha proprietà seboregolatrici e purificanti, elimina la forfora e dona forza ai capelli. Nel suo formato oleoso puzza terribilmente, in stato polveroso non più di quel tanto, il Neem è infatti un antiparassitario naturale, un ottimo rimedio contro pidocchi e acari.
  • Bhringaraj (Eclipta prostrata/alba, Maka): anche questa erbetta contrasta efficacemente la caduta dei capelli e ne favorisce la crescita, rendendo la chioma sana e voluminosa, in particolare è indicata per chi ha la cute delicata, calma infatti le irritazioni cutanee, dermatiti e psoriasi. E anche questa ha un leggerissimo potere tintorio, tuttavia da non riuscire a coprire i capelli bianchi. E anche questa, come la stragrande maggioranza delle erbette, proviene principalmente dall'India.
  • Tulsi (ocimum sanctum, basilico santo): contrasta la caduta dei capelli e il diradamento, e lucida i capelli (mica effetto friggitrice). Come il Bhringaraj, può essere un buon rimedio per chi soffre di problemi cutanei e forfora, in quanto ha un buon potere disintossicante. È originario dell'India. Ma dai?! XD

Ecco, direi che queste sono le erbe principali e che si trovano più largamente in commercio. Naturalmente poi è possibile trovare su internet o in negozi specializzati, delle mixture di erbe, che possono essere molto efficaci. L'importante anche in tal caso è sempre leggere l'INCI, alias gli ingredienti.
Come vi spiegherò in seguito, se no qua divento noiosa, le diverse erbette si possono combinare tra loro...

Detto ciò, direi che per oggi è tutto. Mi auguro di aver suscitato interesse e spero che non vi soffermiate alla lettura di solo questo post: per avere infatti maggiori info, dettagli e delucidazioni vi invito a fare ricerche voi stess*.Oppure chiamatemi. Anche se, ripeto, non mi considero la supermegamassima esperta. 
 
Bye bye


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