Quando
ho aperto il mio blog, ho immediatamente scritto alle mie ex
coinquiline per comunicare la notizia. Ero mega emozionata.
Una
delle prime cose che mi ha detto la mia amica Tea è stato che dovevo
fare un post sulle scuse che ho raccontato in questi anni per non
uscire.
Cioè,
non che non mi piaccia uscire, ma ci sono dei giorni dove proprio non
ho voglia di mettere il naso fuori di casa. E poi ci sono dei posti
dove non mi piace proprio andare. Come capita a tutti i comuni
mortali.
Il
punto però è che non si può esattamente dire che, negli anni,
abbia avanzato delle scuse super geniali. La maggior parte delle
volte che non ho voglia di andare a far balotta, racconto le
stupidate che raccontano tutti: non mi sento bene; devo studiare; mi
devo svegliare presto domani; ecc.
Tuttavia,
le mie due ex coinquiline ancora adesso, a distanza di anni, mi
prendono in giro per una scusa che ho dato una sera, perché non
avevo voglia di uscire.
In
realtà non è che l'abbia proprio pensata prima questa scusa, mi è
venuta fuori così...spontanea. Che poi aveva un fondo di verità.
Non
ricordo neppure dove mi avevano chiesto di venire quella sera. Fatto
sta che la mia risposta è stata più o meno questa:
“Non
posso uscire perché mi scade il pollo”.
Che
a rifletterci sembra una cosa tipo: “Devo stare a casa perché il
mio pollo è in fin di vita e devo stargli accanto fino all'ultimo”.
Oppure:
“Devo provare a salvare il mio pollo che sta rischiando le penne”.
Oppure
ancora “Devo dare una degna sepoltura al mio pollo”.
Questa
è una delle tante parentesi che farò tra un henné e l'altro.
Cerco
di essere simpatica come lo sono dal vivo.
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